Day 7 - Invergordon
Nella notte Favolosa ha diretto la prua verso ovest, costeggiando la lunga e lineare costa scozzese tra Fraserburgh e Inverness. Questo esteso tratto costiero che si affaccia verso nord, termina con il Moray Firth, un grande golfo che si apre sul Mare del Nord. Il Moray Firth è famoso per ospitare una delle più grandi popolazioni di delfini tursiopi del Regno Unito (chissà se nella notte hanno seguito Favolosa: voglio immaginare di si!). Dal Moray Firth, una piccola apertura consente l’accesso al Cromarty Firth, un grande fiordo protetto e riparato, dove si affaccia Invergordon, il nostro porto di oggi. Il porto naturale di Invergordon e il Cromarty Firth sono stati usati storicamente dalla Royal Navy, soprattutto durante le due guerre mondiali.
Quando mi sveglio Favolosa sta ancora navigando, lentamente, proprio il Cromarty Firth.
Le foto non rendono giustizia al paesaggio, sembra davvero di essere in un dipinto: le nuvole rosate e il mare a specchio. Il silenzio è interrotto solo dal canto lontano degli uccelli marini (non sono gabbiani, ma non so riconoscerli). L’atmosfera è veramente suggestiva.
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Sfiliamo davanti ad alcune piattaforme offshore, testimoni della rilevanza del settore energetico nell’economia scozzese.
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Ieri quando Gary mi aveva chiesto quale sarebbe stato il porto successivo era rimasto un po’ perplesso con la mia risposta di Invergordon. Di fatto si tratta di una piccola cittadina di 4.000 abitanti (ieri Stonehaven ne contava 11.000), senza particolari attrattive e molto legata all’attività energetica e portuale, il cui molo consente anche alle grandi navi da crociera di attraccare.
Questa la vista della cittadina da Favolosa.
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Ma c’è molto di più: Invergordon è per noi la porta di accesso alle Highlands e dista solo 40 km dalla più ben nota Inverness e dalle leggende del lago di Loch Ness.
E via, andiamo! Oggi ci sta aspettando Tim: le Highlands non possono aspettare.