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[LIVE] - Costa Favolosa - Panorami britannici e scozzesi - 1 settembre 2025

Day 7 - Invergordon

Nella notte Favolosa ha diretto la prua verso ovest, costeggiando la lunga e lineare costa scozzese tra Fraserburgh e Inverness. Questo esteso tratto costiero che si affaccia verso nord, termina con il Moray Firth, un grande golfo che si apre sul Mare del Nord. Il Moray Firth è famoso per ospitare una delle più grandi popolazioni di delfini tursiopi del Regno Unito (chissà se nella notte hanno seguito Favolosa: voglio immaginare di si!). Dal Moray Firth, una piccola apertura consente l’accesso al Cromarty Firth, un grande fiordo protetto e riparato, dove si affaccia Invergordon, il nostro porto di oggi. Il porto naturale di Invergordon e il Cromarty Firth sono stati usati storicamente dalla Royal Navy, soprattutto durante le due guerre mondiali.



Quando mi sveglio Favolosa sta ancora navigando, lentamente, proprio il Cromarty Firth.

Le foto non rendono giustizia al paesaggio, sembra davvero di essere in un dipinto: le nuvole rosate e il mare a specchio. Il silenzio è interrotto solo dal canto lontano degli uccelli marini (non sono gabbiani, ma non so riconoscerli). L’atmosfera è veramente suggestiva.


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Sfiliamo davanti ad alcune piattaforme offshore, testimoni della rilevanza del settore energetico nell’economia scozzese.

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Ieri quando Gary mi aveva chiesto quale sarebbe stato il porto successivo era rimasto un po’ perplesso con la mia risposta di Invergordon. Di fatto si tratta di una piccola cittadina di 4.000 abitanti (ieri Stonehaven ne contava 11.000), senza particolari attrattive e molto legata all’attività energetica e portuale, il cui molo consente anche alle grandi navi da crociera di attraccare.

Questa la vista della cittadina da Favolosa.
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Ma c’è molto di più: Invergordon è per noi la porta di accesso alle Highlands e dista solo 40 km dalla più ben nota Inverness e dalle leggende del lago di Loch Ness.



E via, andiamo! Oggi ci sta aspettando Tim: le Highlands non possono aspettare.
I colori delle prime immagini di questo post sono quelli che in assoluto prediligo. Paesaggi di una bellezza infinita , resi ancora più belli dall' assoluta placidità delle acque...si percepisce tutto il silenzio e lo sciabordio delle onde sullo scafo. La parte più bella della crociera per me!


Attendo le tue Highlands!
 
I colori delle prime immagini di questo post sono quelli che in assoluto prediligo. Paesaggi di una bellezza infinita , resi ancora più belli dall' assoluta placidità delle acque...si percepisce tutto il silenzio e lo sciabordio delle onde sullo scafo. La parte più bella della crociera per me!


Attendo le tue Highlands!
Forse è stato uno dei momenti più belli di questo “andare”.
Non potevi usare parole più calzanti: mi fa piacere che quello che ho percepito io stamattina godendomi il paesaggio sia arrivato. 😊

Metto in fila i pensieri e arrivano anche le Highlands.

È sempre più difficile mettere nero su bianco
tutte queste emozioni, a partire da ora: sono sul balcone, Favolosa si è staccata dalla banchina in questo istante e una cornamusa sta suonando sul molo per noi, mentre scivoliamo lontano.

Da Favolosa si alzano applausi.

Ciao Scozia.
 
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Forse è stato uno dei momenti più belli di questo “andare”.
Non potevi usare parole più calzanti: mi fa piacere che quello che ho percepito io stamattina godendomi il paesaggio sia arrivato. 😊

Metto in fila i pensieri e arrivano anche le Highlands.

È sempre più difficile mettere nero su bianco
tutte queste emozioni, a partire da ora: sono sul balcone, Favolosa si è staccata dalla banchina in questo istante e una cornamusa sta suonando sul molo per noi, mentre scivoliamo lontano.

Da Favolosa si alzano applausi.

Ciao Scozia.
È un' overdose di emozioni, ti capisco ...la cornamusa poi..😍... è già nostalgia!!!
 
La Scozia non si guarda, si respira.


La prima cosa che Tim ci ha detto stamattina è che avrebbe provato, per quanto possibile nonostante le poche ore a disposizione, a farci vivere le Highlands in maniera rilassata, al nostro tempo e modo, e che la purezza dell’aria scozzese, in particolare, ci avrebbe “pervaso”, “rilassato” e probabilmente “addormentato” nel viaggio di ritorno (sostenendo che l’aria qui contenga più ossigeno rispetto qualsiasi altro posto). E che, in ogni caso, un giorno non sarebbe bastato: saremmo voluti tornare (confermo, questo lo sapevo anche io).

Comunque no, vero ma non verissimo: l’aria contiene il 21% di ossigeno sia nelle Highlands che a Milano (ho cercato subito) e, no, non è successo, non mi sono addormentato nel viaggio di ritorno (complice: l’elettricità entusiasta) però, effettivamente, ho potuto apprezzare in tutti i paesaggi visti oggi, dai giardini ai boschi, un’aria “selvatica” quasi “primordiale” come un sorso d’acqua fredda di sorgente.


L’aria “selvatica” è stata la costante del nostro viaggio attraverso le Highlands.


Tra tanto, tanto verde.
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Attraverso tunnel “verdi”.
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Ho già detto tanto verde? Anche tra campi verde evidenziatore.
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Tra specchi d’acqua e dolci colline dalle sommità marroni - ma no.. sembrano marroni ma non lo sono, sono lilla (sono coperte d’erica).
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E tra ciuffi dorati.
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La prima tappa della nostra giornata nelle Highlands è stata al castello di Cawdor.

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Risalente al XV secolo, fu in origine del clan Calder e successivamente passò al clan Campbell nel XVI secolo. Rimane tuttora di proprietà della famiglia Campbell: la residente attuale è la contessa Angelika Campbell, vedova del sesto conte di Cawdor. Eh sì, appunto, residente attuale: anche oggi una dimora davvero viva e tuttora funzionante. Non si tratta dunque solo di mura antiche o stanze arredate con cura: Cawdor è una residenza che “respira” (davvero!) e che accoglie con un calore vivo, quasi ancora di più di Alnwick castle.

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Chiediamo permesso ed entriamo in punta di piedi.


Lo stemma della casata ci dà un monito: “be mindfull” (è scritto sopra l’elmo). Sii consapevole. Sempre attuale. Se solo fossimo tutti più consapevoli forse vivremmo in un mondo migliore.

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Camminando tra le stanze del castello, seguendo un tappeto di Tartan steso apposta per i visitatori (come a separarci, idealmente, dal “privato” e dall’”intimo” della casa) si percepisce non il peso di una storia che fu e che oggi non c’è più (come in Hopetoun House) ma una storia che, seppur antica, è ancora oggi del tutto viva.

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Prossima tappa con la macchina ..del tempo: andiamo indietro di 4000 anni.

I Clava Cairns sono un sito funerario (di cremazione) dell’Età del Bronzo (intorno al 2000 a.C.).

Passeggiare tra queste rovine è magico: tra le pietre posate “a secco” (senza alcun “collante”), l’aria pura che sa di muschio e il silenzio che accompagna la nostra visita. Il tempo sembra essersi fermato: siamo in un luogo dove gli orologi non esistono.

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Una curiosità. Le tombe e i cerchi di pietre hanno i loro ingressi orientati verso sud-ovest: questo allineamento permette ai raggi del sole al tramonto del solstizio d’inverno di penetrare all’interno dei passaggi, illuminando la camera funeraria. C’è un preciso significato: il solstizio d’inverno segna il momento in cui il sole dopo aver toccato il punto più basso nel cielo, “rinasce”, iniziando il ciclo della luce crescente. Dopo la morte, la “rinascita”. Tutto questo 4000 anni fa e ancora le vediamo qui.
 
Inverness è la capitale delle Highlands nonché la città più grande del Nord della Scozia e la quinta più popolosa di tutta la Scozia. Con i suoi 47.000 abitanti l’impatto visivo è tuttavia completamente diverso da Aberdeen. Forse meno “monumentale” di Aberdeen, Inverness è una città a misura d’uomo.

Ma anche qui non manca l’atmosfera fiabesca.
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La città si adagia sulle rive del fiume Ness e lì si specchia.
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Il castello di Inverness, con le sue mura rosate, domina la città dall’alto di una collina (attualmente è chiuso al pubblico per ristrutturazione).
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La città è più a misura d’uomo, ma c’è chi va comunque di corsa.
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È ora di rispolverare vecchie leggende. Ci spostiamo verso Loch Ness.

Il lago che fa parte del Great Glen, una lunga valle glaciale che attraversa la Scozia da nord-est a sud-ovest, si sviluppa per una lunghezza di 37 km, ha una larghezza media di 1,5 km e una profondità media di 230 metri.

Forse non esiste alcun mostro. Ma le visioni sul lago dalle acque oscure sono affascinanti.

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Segue degustazione di Gin nella “fabbrica” più piccola del mondo (tutte le fasi della produzione dalla fermentazione alla stampa delle etichette sono effettuate in questa stanza).

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E Whisky. Respiro il profumo torbato. Quanta “Scozia” c’è dentro questi bicchieri.
La caraffa d’acqua e la provetta servono ad allungare il Whisky goccia a goccia, in modo da esaltarne il profumo che va via cambiando aggiungendo l’acqua.

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Questa è la bottiglia che NON abbiamo comprato (£ 28.850).

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Sono tante le cose da vedere e oggi non abbiamo avuto tempo per pranzare (ma il tempo per le varie degustazioni l’abbiamo trovato). Meglio che respiriamo un po’ di “aria pura” e ci sgranchiamo le gambe per questo sentiero verso le Rogie Falls.

Come non sentirsi piccoli di fronte alla natura.
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Come ci ha detto Tim oggi è un po’ “windy”: la foto non può raccontarlo ma i tronchi “ballavano” dolcemente al vento. Sembra qualcosa di magico.

Anche qui tanto verde. Respira. L’aria sa di sottobosco e felci.
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E tanto lilla, ancora erica.
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E, infine, le cascate.
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Probabilmente sarà colpa del Gin e del Whisky ma se guardo meglio sopra tra la corrente impetuosa delle cascate vedo qualcosa.
Dove? Cos’è?
In basso a destra.
Un salmone che salta.



Non è abbastanza.

Scozia voglio ritornare.

(Tim l’aveva detto)
 
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È un piacere leggerti, in questa tappa hai raccontato la vera anima della Scozia, con castelli in pietra, una natura sempre verde, città a dimensione d'uomo, laghi misteriosi, ho sognato anch'io.
 
Tim è una guida? O è un semplice autista e vi siete preparati voi i tragitti?
Un autista che organizza tour nelle Highlands (anche di più giorni), però ci ha raccontato talmente tante cose, che è stato anche la nostra “guida”. Ci teneva davvero che vivessimo al meglio le poche ore disponibili e che avessimo amato la Scozia quanto lui.

La sua agenzia propone dei tragitti diciamo pre-impostati (questo in linea di massima era il tragitto “South”) che poi possono essere modificati-integrati (come ho fatto poi io).
 
Fantastico tutto! Veramente un emozione rivivere insieme a te questi ricordi.
Ma sarebbe possibile trovare un Tim parlante italiano?
 
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