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Costa Pacifica - 10/17 ottobre 2025. Italia- Francia- Spagna.

Continua Palermo.

La nostra prossima meta, dopo aver riattraversato la città di Palermo, sempre piena di traffico,
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sarà un altro dei luoghi simbolo per tutti i palermitani e non, il Santuario di Santa Rosalia, situato sul Monte Pellegrino.

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La nostra guida ci scende davanti alla scalinata che porta direttamente al Santuario.
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Continua Palermo.

Il Monte Pellegrino, alto 609 mt. è la montagna cui tutti i palermitani rivolgono lo sguardo con devozione ogni giorno, custode di segreti secolari, quasi nume tutelare che veglia dall’alto del suo massiccio sulla città. Celebrato da Goethe e da tutti i viaggiatori che nel corso dei secoli sono passati per Palermo.
Montagna Sacra da sempre considerata punto focale del simbolismo religioso e della fusione di elementi mitologici culturali e dottrinari delle varie religioni che si sono alternate o sono coesistite nella città.
Oggi i tamil, gruppo etnico di origine indiana, che salgono sul monte, al Santuario di S. Rosalia (429 m), lo considerano come il loro sito sacro nello Sri Lanka, il Kataragama.

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l santuario di Santa Rosalia è un santuario di Palermo costruito intorno al XVII secolo sulla base di precedenti edifici religiosi in onore della nuova santa patrona della città. Il luogo dove sorge il santuario è oggi una meta del turismo religioso e naturalistico della città di Palermo, poiché a pochi passi si trova un belvedere con un panorama unico della città. All'interno del santuario vi è anche una parte museale, inaugurata nel 2018, e chiamata le stanze del tesoro, dove sono raccolti oggetti storici, artistici e religiosi. Il santuario si erge a 429 metri di altitudine su Monte Pellegrino, e vi si accede attraverso una lunga scalinata.
La facciata del ‘600 è addossata alla grotta dove furono ritrovate le reliquie della Santa Patrona di Palermo. Nell’anno del ritrovo delle reliquie, la città era afflitta da una terribile pestilenza, lo Spirito di Rosalia apparve, in questi solitari luoghi, ad un cacciatore al quale indicò il posto dove erano ubicate le sue ossa, le quali, raccolte e trasportate in processione per la città, scacciarono il morbo e così Rosalia venne proclamata protettrice di Palermo liberata.
Il santuario si trova all'interno di un anfratto di roccia, quasi sulla cima del monte Pellegrino, all'interno è presente una grossa quantità d'acqua che viene canalizzata verso l'esterno attraverso un curioso quanto elaborato sistema di raccolta.

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Il Santuario di Santa Rosalia fu costruito in seguito al miracoloso evento che portò alla fine della peste di Palermo. Una volta entrati, attraversiamo un vestibolo e una sala con una cupola aperta al cielo, e subito dopo abbiamo accesso al cuore del santuario, ovvero la grotta carsica profonda circa 25 metri in cui visse la santa e all’interno della quale vennero ritrovati i suoi resti. La statua della santa, che la ritrae al culmine dell’estasi mistica nel momento del suo trapasso con addosso una sontuosa veste dorata, ha una potente carica drammatica che tocca il cuore. L’opera è dell’artista fiorentino Gregorio Tedeschi. All’interno del santuario si trovano due altari, un crocefisso in legno, una ricca raccolta di ex voto e alcune lapidi.
Notiamo anche il soffitto del santuario, che è percorso da un sistema di canaline in metallo che ci spiegano che servono a raccogliere l’acqua, considerata santa, che esce dalla grotta. Secondo la leggenda questa è l’acqua santa che nel Seicento guarì Girolama La Gattuta, salita al Monte Pellegrino per tener fede a un voto, e dopo di lei molte altre persone.

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Continua Palermo.

percorrendo dalla Piazza del santuario la strada asfaltata realizzata nel 1924, arriviamo dopo circa 1,5 km. al Belvedere davanti la grande statua di S, Rosalia che guarda il mare.

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La statua si trova nei pressi di un ampio parcheggio asfaltato, facile da raggiungere con qualsiasi mezzo, che ci permette di avere una vista mozzafiato su tutto il capoluogo siciliano. Da qui, nelle giornate più limpide, ma oggi non è purtroppo una di quelle, la guida ci racconta che si vedono perfino Ustica e le Isole Eolie.
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Continua Palermo.
Percorrendo la strada che ci sta portando di nuovo a Palermo, per la nostra ultima meta di oggi, siamo "costretti" a far fermare l'auto molto spesso. Gli scorci panoramici che incontriamo, non si possono non fotografare.
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Dall'alto riusciamo ad intravedere la Costa Pacifica con il suo riconoscibilissimo camino giallo. ormeggiata nel porto.
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La voglia di farsi anche un bel bagno in mare è notevole, ma non si può, il tempo è tiranno, e dobbiamo ancora vedere qualcosa di eccezionale.

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Continua Palermo.
E' ormai quasi ora di pranzo, e i posti, per la strada, dove mangiare qualcosa di sfizioso non mancano di certo.

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Ma sicuramente uno dei più famosi e visitati, è il Mercato del Capo.
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Il Mercato del Capo è un luogo caratteristico e folkloristico, uno dei quattro mercati storici di Palermo e costituisce un elemento essenziale del carattere della città. È sempre stato un luogo particolare per la vendita della carne, anticamente nelle vicinanze esisteva il macello civico.
A Palermo alcuni mercati, tra cui appunto quello del Capo, sono stati realizzati durante la dominazione araba, ed ancora oggi, si possono notare l’aspetto, le consuetudini del vendere e del comprare, i colori, gli odori, l’usanza di sommergere strade e piazze con banchi, cesti, tendoni variopinti, tipico dei tradizionali mercati nordafricani. Mentre ci si addentra all’interno di questo mercato si viene costantemente accompagnati dai richiami fatti ad alta voce, dai vari ambulanti per invitare a comprare la propria merce.
Attaccate all'ingresso ci sono ancora le luminarie del recente "festino di Santa Rosalia".
Il Festino è per e di tutti, credenti e non. C'è chi lo vive come festa religiosa e chi solo come ricorrenza popolare e folcloristica . I Palermitani partecipano in massa a eventi culturali, musica e, ovviamente, street food. Un festeggiamento che intreccia, il programma religioso della Curia con i festeggiamenti organizzati dal Comune di Palermo per i palermitani e i numerosi turisti .
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È un mercato attivo tutti i giorni, compreso la domenica mattina, dove si possono acquistare generi alimentari freschi come frutta, verdura, pesce, carne, spezie, e dolci. Caratterizzato da una vasta gamma di prodotti freschi e tipici della cucina siciliana, come pomodori secchi, lupini, capperi, spezie e alici sott’olio, sarde sotto sale. È anche un luogo dove è possibile scoprire l’artigianato locale, con numerosi negozi che vendono prodotti fatti a mano come tessuti, ceramiche e oggetti in legno. Il mercato è stato aperto per la prima volta nel 1783 e da allora è diventato un punto di riferimento per la vita quotidiana della città.
Ma quello che più ci colpisce sono gli odori inebrianti del cibo che viene venduto ai turisti. Pesce di ogni tipo cotto e servito all'istante, arancine e panini con la "meusa", che solo qui si possono mangiare. I venditori con i loro richiami detti le”abbanniate”, invogliano i visitatori con piccoli assaggi dei loro prodotti.
Si cammina tra la gente che ha in mano coppi di pesce fritto, verdure in pastella, calamari arrostiti, panelle, “rascatura”, melanzane, insomma tutto quello che esiste per attentare ai nostri trigliceridi.
Come fare a resistere, ma soprattutto chi ha voglia di resistere ..... 🤣 🤣 🤣
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Come resistere a tali prelibatezze ?
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Alla fine, rifocillati alla grande, un ulteriore giro per acquistare qualche prodotto sottovuoto da riportarci a casa, visto che domani è finita ...:eek::eek::eek:
in modo da non dimenticare questi sapori una volta ritornati ......
Sulla strada del ritorno in nave, passiamo davanti ad altre icone di questa meravigliosa città di Palermo.
Il Teatro Massimo Vittorio Emanuele, meglio noto come Teatro Massimo, di Palermo è il più grande edificio teatrale lirico d'Italia, e uno dei più grandi d'Europa, terzo per ordine di grandezza architettonica dopo l'Opéra National di Parigi e la Staatsoper di Vienna.



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A seguire poi incontriamo il teatro Politeama, dedicato al divertimento del popolo palermitano. Venne aperto nel 1874, ancora incompleto, e la prima rappresentazione fu i Capuleti e i Montecchi, opera di Vincenzo Bellini. I lavori di costruzione sono però stati ultimati solo nel 1891 in occasione della grande Esposizione Nazionale che si tenne a Palermo proprio quell’anno.
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Continua Palermo.
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Voglio concludere questo reportage di quanto da noi visto oggi a Palermo, (ma la città meriterebbe sicuramente moltissimi altri giorni per la sua visita, considerando tutto quello che avrebbe ancora da offrire) con un murales, posto sulla facciata di un edificio nei pressi del porto, che ha come soggetto " gli Antimafia" due eroi coraggiosi dei giorni nostri, che hanno combattuto e sconfitto la mafia sanguinaria del passato, sacrificando la propria vita.
I giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

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Continua Palermo.
Una volta risaliti a bordo, contentissimi per quanto fatto e visto oggi, ci prepariamo per la cena, ma nel frattempo dobbiamo assolvere al rito della preparazione delle valigie per il ritorno a casa .......😭😭😭 . Questo è il momento più brutto della crociera, quando realizzi che è finita la vacanza.

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Qualche foto per salutare anche il mare, che ci ha trattato benissimo per tutta la settimana , mentre mano a mano cala la sera.

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La televisione ci ricorda imperterrita che siamo in direzione "casa" ... e domattina alle 08.30 abbiamo lo sbarco ...... che crudeltà ......

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Continua
Un ringraziamento particolare al nostro paziente cameriere di sala, sempre presente.
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Affrontiamo imperturbabili anche questa nuova sfida culinaria.

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E tanto per non farci mancare nulla ..... eccoci arrivati anche al mitico dolce che aspettavamo con ansia..... il "Tripudio di Mandarino" preparato con la solita maestria dai "Maestri Pasticceri" di Costa.

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Ora possiamo anche andare a dormire. Ci sentiamo per i saluti finali domattina da Civitavecchia.
 
Eh già, quando si arriva alla fine di una crociera c’è sempre un po’ di malinconia che ci accompagna.

Le tue foto sono davvero belle! E ho apprezzato molto anche la tua recensione sulla Cattedrale di Monreale.
 
CIVITAVECCHIA 17 Ottobre 2025.
E si, a questo punto la nostra crociera volge al termine. La nave arriva presto a Civitavecchia e l'umore è perciò sullo scuro 😢.
Nel tratto finale della navigazione, veniamo scortati in verso la banchina , da una squadriglia di gabbiani.
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Continua Civitavecchia.

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Anche l'APP COSTA impietosamente ci ricorda che ...... è finita ......

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Dopo l'ultima frettolosa colazione, un frettoloso saluto alla Pacifica, un ringraziamento a tutti gli inservienti, ai camerieri, ai maître, ai cuochi che ci hanno deliziato con i loro manicaretti , a dispetto di quello che dichiarano tanti "gourmet da scrivania", a tutti gli ufficiali che hanno fatto in modo che avessimo una navigazione tranquilla e serena, agli artisti che ci hanno estasiati con i loro spettacoli, ai giovani animatori che si sbattono tutto il giorno per farci passare divertendoci le ore a bordo, e soprattutto a tutto il personale che non vediamo mai ma che sono indispensabili per far si che "la nave va ..."

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Un saluto finale è d'obbligo anche verso tutti coloro che hanno voluto seguirmi con la lettura di questo nuovo diario, e se Dio vuole un arrivederci al prossimo. Ci attende l'Asia a gennaio, e bisogna iniziare a preparare l'attrezzatura fotografica. :love:

FINE.
 
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