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Recensione MSC Musica da Genova a Lisbona e ritorno

gimale

Well-known member
Come scritto nel titolo, più che di un vero e proprio diario, si tratta di una breve recensione corredata di qualche fotografia.

Premessa:

questa crociera è stata scelta perchè quando abbiamo prenotato era l'unica che partiva da Genova e che permetteva sia a me sia ad un amico crocierista di compiere entrambi gli anni a bordo. Oltre a me e mio marito, al nostro amico con la moglie si è aggiunta un'altra coppia di amici: così ci siamo imbarcati in 6.

Imbarco a Genova:

Le procedure di imbarco sono state super veloci. Appena arrivati al porto e lasciate le valigie, siamo andati a parcheggiare l’auto nel parcheggio coperto proprio sotto la stazione marittima. La nave era a Ponte Doria distante giusto un centinaio di metri dal parcheggio. Appena entrati per il check in abbiamo trovato un desk dove una addetta ha controllato la carta di imbarco e ci ha dato il distintivo dell’imbarco prioritario. Così abbiamo avuto accesso immediato al check in. Un breve controllo di sicurezza e in meno di 20 minuti eravamo già a bordo. Mai fatto un imbarco così rapido.

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Cabina:

A mezzogiorno la nostra cabina era già pronta: balcone con esperienza aurea al ponte 10. Noi non abbiamo avuto alcun problema di pulizia, sempre impeccabile. La cabina veniva sempre fatta due volte al giorno e l’ho trovata molto confortevole e con moltissimo spazio e cassetti in cui riporre tutto quanto avevamo portato con noi.

Ad una coppia di nostri amici, sempre in balcone aurea al ponte 10, è però capitato di trovare dentro i cassetti i segni del passaggio dei precedenti occupanti (fazzoletti di carta usati) e nei primi due giorni la cabina è stata fatta con notevole ritardo: alle 16.00 non era ancora stata sistemata.

Ho riscontrato qualche segno di vetustà soprattutto sul balcone dove era evidente un po’ di ruggine.

In cabina abbiamo ricevuto lo spumante e due cioccolate, poi un profumatore per ambienti ed ancora una bottiglia di spumante con macarons e cioccolata.

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Locali comuni:

In generale tutti ben tenuti e puliti anche se le tappezzerie delle sedute e le moquettes in alcuni casi mostrano i segni dell’età.

L’unica cosa decisamente fastidiosa era il costante odore di fogna che si percepiva ai ponti 5, 6 e 7 in prossimità degli ascensori.

Il Top Solarium a cui avremmo dovuto avere accesso con l’esperienza aurea era inutilizzabile: posizionato al ponte 16 a prua era sempre sferzato da molto vento

Attorno alle piscine c’era sempre molta gente ma al ponte 15 a prua abbiamo sempre trovato posto ed eravamo anche al riparo dal vento. Impossibile usare le vasche idromassaggio sempre prese d’assalto.


Ristorazione:

Avendo l’esperienza aurea avevamo l’opzione My Choice al ristorante Belle Epoque dove abbiamo sempre mangiato bene anche se è capitato qualche piatto un po’ strano come ad esempio le cozze su brodetto di cocco e accostamenti simili che ho evitato.

Abbiamo sempre fatto colazione al buffet dove non è mai stato difficile trovare un tavolo, anche nelle giornate in cui c’era un po’ più di confusione. Grande varietà di frutta, dolce e salato. L’espresso preso al bar del buffet solo una volta: imbevibile.

Il caffè migliore al ponte 5 all’ingresso del ristorante Oleandro, i cocktail migliori alla Crystal Lounge.


Spettacoli:

A teatro sempre molto belli con ballerini e cantanti molto, molto bravi; acrobati, giocolieri, il ventriloquo.

Nella serata di gala presentazione degli ufficiali di bordo e del comandante. Nella sera prima dello scalo di Olbia spettacolo dell’arrivederci con tutti gli artisti ed i rappresentanti di tutti i settori dell’equipaggio.


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Serate a tema:

Ci sono state due serate eleganti, una serata tropicale, una mediterranea, una anni ’70, la serata bianca, la serata floreale e non ricordo quale altra...
 
Itinerario

Marsiglia:

già fatto molte volte perciò abbiamo approfittato del trasferimento a Cassis proposta da MSC. Ad un prezzo, a mio parere ragionevole, ci hanno portato in questo bel paese della costa dei calanchi dove abbiamo avuto un po’ di tempo libero. All’andata il bus è transitato per il centro di Marsiglia e poi lungo la Corniche; quindi siamo andati verso l’interno raggiungendo poi di nuovo la costa passando lungo la strada panoramica che si inerpica tra le colline del Parco Nazionale dei Calanchi. A Cassis abbiamo avuto tempo a sufficienza per esplorare i vicoli e per mangiare dell’ottimo pesce in un locale affacciato sul porto. Il rientro è avvenuto via autostrada ed è stato molto più veloce ma anche meno piacevole.

All’uscita della nave si trovavano molti taxi, le navette MSC a 17 euro per persona che portavano in centro e le navette gratuite portuali che portano fuori dal porto e letteralmente prese d’assalto: c’era una coda lunghissima.

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Malaga:

anche qui avevamo già visto praticamente tutto nelle crociere precedenti, comprese Grenada, Cordova e Siviglia. MSC proponeva il trasferimento a Torremolinos.

Si tratta di una località balneare a circa 16 km da Malaga. L’escursione di MSC era però molto breve rispetto al tempo di permanenza della nave in porto; così abbiamo organizzato in autonomia prenotando da casa un servizio taxi che ci ha prelevato alle 9.00 sotto la nave ed è tornato a prenderci a Torremolinos alle 15.30.

I 4 amici che erano con noi si sono fermati in spiaggia (ci sono moltissime spiagge attrezzate lungo il litorale sabbioso di Torremolinos); io e mio marito abbiamo invece preferito visitare un po’ la cittadina partendo dal bellissimo parco di Molino de Inca. Si tratta di un giardino prevalentemente di piante tropicali con rii e cascatelle; ci sono anche numerose voliere in cui sono ospitati prevalentemente rapaci e pappagalli; e un piccolo giardino giapponese che è un gioiellino.

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Il giardino si trova alla periferia della città che abbiamo raggiunto a piedi in circa 25 minuti. Lì abbiamo visto la torre Pimentel, uno degli edifici più antichi della città, non visitabile all’interno e la Casa de las Navajas degli anni 20 del secolo scorso e in stile moresco. L’ingresso è gratuito e il palazzo si trova a pochi passi dalla spiaggia dove, dopo la visita siamo andati per un bagno ristoratore. L’affitto di 2 lettini e un ombrellone è costato solo 14 euro. Annesso alla spiaggia c’è il ristorante dove abbiamo mangiato paella, orate e calamari arrostiti e bevuto sangria.

Anche nello scalo di Malaga abbiamo visto numerosi taxi e le navette MSC sempre a 17 euro. Ma è possibile anche arrivare in centro a piedi se si è buoni camminatori
 
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Cadice

Anche qui già stati due volte quindi abbiamo accompagnato gli amici in un tour a piedi che avevo studiato a casa. Partendo dalla piazza del comune abbiamo visto i 3 archi medievali (Arco de los Blancos, arco del Popolo e arco della Rosa). Poi la Cattedrale: con un biglietto di 10 euro (9 per gli over 65) si visita la chiesa con una audioguida in italiano e si sale sulla torre campanaria di sinistra da dove, dopo aver salito 173 scalini, si gode di una splendida vista sulla città. Abbiamo visitato il Mercato Centrale dove si trova del pesce fresco spettacolare e la Torre Tavira con la sua camera oscura.

Quindi ci siamo diretti verso la spiaggia della Caleta e siamo tornati alla nave costeggiando il mare e attraversando il Parco dei Genovesi

Il porto è praticamente in centro ed è tutto fattibile a piedi.

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Lisbona

Anche qui abbiamo visitato il quartiere di Belem e il monastero dei Geronimi accompagnati da una guida contattata prima di partire. Il tour è iniziato dal chiostro del monastero dove siamo entrati per primi grazie all’accesso privilegiato per i gruppi con guida attivo dalle 9.30 alle 10.00; poi abbiamo visto il refettorio e la sala del capitolo. Quando chiude l’accesso privilegiato per i gruppi con guida apre la chiesa di Santa Maria adiacente al monastero. Il mio consiglio è quello di andare con una guida locale primo per le informazioni storiche e architettoniche che vengono date e poi per evitare le lunghe code che si formano per entrare nel monastero e poi nella chiesa. Abbiamo assaggiato anche i famosi “pastel” della pasticceria più famosa di Belem: mentre eravamo in coda (durata solo 10 minuti) per entrare nella chiesa la nostra guida è andata a comprarceli (anche lì le guide non fanno la coda). La visita di Belem è continuata con la vista del monumento all’esplorazione e alla torre di Belem.

Tornati in centro siamo arrivati con un uber sempre in compagnia della guida in piazza dei restauratori e alla stazione monumentale. La guida ci ha accompagnato in un trattoria lì vicino dove abbiamo mangiato il baccalà a la bras e del polpo accompagnati da insalata, funghi e un ottimo vino.

Usciti abbiamo visitato una bottega storica di cappelli e una di ginjinha, un liquore a base di ciliegia che fanno assaggiare in un bicchierino di cioccolato.

Siamo poi entrati nella chiesa di San Domenico andata a fuoco negli anni ‘50 e ricostruita mantenendo, però, le colonne annerite e crepate dal fuoco.

Per continuare il tour gastronomico la guida ci ha portato in una pasticceria storica in piazza de la Figuera dove abbiamo assaggiato alcuni dolci tipici di Lisbona.

Ci siamo diretti verso piazza del mercato ma prima di raggiungere l’arco della via Augusta abbiamo svoltato a sinistra e iniziato a salire verso il quartiere dell’Alfama, sosta alla cattedrale e poi giù per i vicoli fino al terminal crociere.

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Alicante

Qui abbiamo incontrato degli amici conosciuti quando abbiamo fatto la crociera verso la Groenlandia. Ci hanno accompagnato in giro per la città facendomi ricredere su quanto avevo letto. Certo non è una città d’arte o di grandi monumenti ma a me è piaciuta.

La visita è iniziata dal castello di Santa Barbara che prende il nome dalla chiesa che sorgeva al suo interno e di cui rimangono solo due archi. Siamo saliti con l’ascensore passando attraverso un tunnel in parte scavato dai soldati di Napoleone nel tentativo di raggiungere la polveriera del castello per farlo saltare senza però riuscirci.

Siamo poi scesi verso la basilica di Santa Maria, una chiesa molto bella con un meraviglioso portale.

Da lì ci siamo spostati in piazza del Comune dove abbiamo potuto visitare la sala del consiglio e altre stanze di rappresentanza.

Siamo risaliti verso la parte vecchia della città caratterizzata da stradine colorate e scalette lungo le quali si svolge una importante festa religiosa.

Abbiamo visitato la Concattedrale e poi la Esplanada de España con le sue onde colorate per continuare verso la via più fotografata dai turisti: calle de las Setas, più conosciuta come via dei funghi; il teatro cittadino e il mercato centrale. E siccome non poteva mancare la tappa gastronomica, ci hanno portato in un bar ristorante vicino al mercato dove siamo stati deliziate da ottime tapas ( boquerones fritos, insalata di tonno e pomodori, carne in umido, trancio di tonno alla piastra, insalata russa, gamberi e scampi alla piastra) e il tipico piatto di Alicante: la Fideuà. Una paella ma fatta con una pasta, tipo spaghettoni ma lunghi solo 3-4 cm.

Ad Alicante ci sono le navette gratuite del porto che lasciano appena fuori dall’area portuale e a circa 300 metri dall’inizio della passeggiata a mare; c’è anche un trenino al prezzo di 5 euro che lascia nello stesso posto della navetta. Ci era stato detto che non si poteva uscire a piedi ma in realtà è fattibile e il percorso pedonale di circa 800 metri è ben segnalato.

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Port Maho o Mao come si legge sulle indicazioni e insegne a Minorca.

Qui abbiamo optato per una escursione panoramica con visita a due piccoli villaggi e al santuario sul monte Toro.

Siamo stati tra i primi a scendere dalla nave per salire su un catamarano che ci ha portato fino al porto in circa 20 minuti. Da lì con un autobus abbiamo raggiunto il primo paese costruito ex novo per riprodurre un antico villaggio di pescatori. Quindi tutto “finto” ma dichiarato e tutto sommato piuttosto carino. Il paese si chiama Binibeca ed è sostanzialmente un luogo di villeggiatura dove le case sono affittate o in alcuni casi sono di proprietà di chi viene qui a trascorrere qualche giorno di vacanza.

La tappa successiva è stata il monte Toro: una collina che nonostante i sui 387 m di altezza è il monte più alto di tutta l’isola. Essendo poi abbastanza centrale permette di avere una visuale pressochè completa di Minorca.

Sulla sommità del monte si trova il Santuario della Madonna del Monte Toro: si racconta che un gruppo di frati guidati da un toro venissero condotti presso una grotta da cui usciva una luce. Qui venne trovata una statua della Madonna che venne portata nella chiesa del paese ai piedi del monte. Ma il giorno dopo la statua non era più in chiese e venne ritrovata nella grotta. Il fatto venne interpretato come la volontà della Vergine di avere una chiesa proprio su quel monte. Durante la guerra civile spagnola la chiesa venne assaltata e data alle fiamme ma un contadino riuscì a portare in salvo e a nascondere la statua della Madonna che è ancora conservata sull’altare.

All’interno della chiesa si trovano alcuni pregevoli arazzi e un quadro che riproduce “la conversione di San Matteo” di Caravaggio.

Abbiamo poi raggiunto Fornells famoso per la zuppa di aragosta. Si tratta di un vero villaggio di pescatori raccolto attorno ad un piccolo porticciolo.

Infine sosta panoramica a Arenal d'en Castell dove si trova una bellissima spiaggia con acque cristalline.

Tornati al porto di Maho abbiamo dovuto attendere in coda per una ventina di minuti che il catamarano venisse a prenderci per portarci in nave: si era alzato un forte vento che ha reso difficoltoso il trasbordo dal catamarano alla nave.

Quando siamo arrivati noi le onde facevano alzare e scendere il catamarano e la passerella ondeggiava vistosamente comunque tutti con un po’ di attenzione e con qualche interruzione nel trasbordo siamo riusciti a scendere dal catamarano. Alla fine la nave è partita con quasi due ore di ritardo e chi è arrivato con i tender ha avuto davvero difficoltà a risalire in nave. Un tender è rimasto per qualche decina di minuti fermo vicino alla nave ondeggiando molto vistosamente.

Per scendere a Maho è necessario ritirare il giorno prima dello scalo il biglietto con il numero per la discesa in tender a meno che non si abbia una escursione con MSC.

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Olbia

E’ stato l’ultimo scalo ed è stato anche quello che mi è piaciuto di meno. Siccome non volevamo andare in spiaggia abbiamo optato per l’escursione alla Maddalena. Forse per la guida decisamente non all’altezza o per aspettative diverse che avevo sono rimasta decisamente delusa.

Certo le calette sparse qua e là lungo la costa sono bellissime ma su alcune spiagge abbiamo visto plastica abbandonata e rifiuti lungo le strade. Uno stato generale di disordine e trascuratezza di alcune costruzioni mi hanno ulteriormente delusa. Unica nota positiva l’ottimo pranzo che io e mio marito abbiamo consumato in un caratteristico ristorante.

A Olbia non si può transitare a piedi all’interno del porto perciò si esce o si entra solo con la navetta gratuita del porto che lascia e parte dal terminal traghetti.

Per entrare nel porto oltre ad avere la carta MSC occorre anche avere un documento di riconoscimento: è stato l’unico porto in cui ce lo hanno chiesto

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