Sulla riva opposta vediamo la cugina AIDA.


Per raggiungere il centro di Barcellona, scegliamo di usare un taxi tra quelli in fila sotto nave.
Da qualche anno la città di Barcellona ha riorganizzato il traffico interno dei mezzi pubblici, rendendo disponibili, oltre alla metropolitana, solo percorsi prestabiliti per i taxi. I bus rimangono lontani dal centro e si fermano in un grande parcheggio verso il mare, dove si deve fermare anche la navetta Costa.
Dal parcheggio si raggiunge a piedi la “Statua di Colombo”, posta all’inizio della rambla che, attraversando il cuore della città, costituisce un riferimento che va dal porto antico fino alla Plaça de Catalunya.
Per evitare un lungo percorso a piedi e dedicarci invece alla zona che si sviluppa attorno a Plaça de Catalunya, abbiamo ritenuto più agevole raggiungere il museo in taxi, per poi successivamente e con facilità raggiungere la zona di nostro interesse.
Il tassista ci lascia nei pressi del Museo di Picasso, indicandoci la direzione da prendere.
Non ho prenotato l’ingresso da casa perché, con la prenotazione on-line, è necessario indicare un orario preciso ed avevo osservato, in precedenti esperienze che nel periodo di media/bassa stagione da noi scelto per i viaggi, di solito non si incontrano code alle casse.
Raggiungiamo l’edificio e non ci sono problemi all’entrata, scelgo l’audioguida per seguire più facilmente il percorso.
Apparentemente facile da usare, basta inserire i numeri delle sale, la narrazione dell’audioguida inizia con la descrizione di un quadro che non vedo in sala, ogni volta quindi mi focalizzo nella ricerca del quadro raccontato, perdendo di vista la comprensione del resto della sala e così di seguito per tutto il percorso.
Questo fatto mi distrae dalla mostra stessa.
Vorrei chiedere al personale presente, come è organizzato il percorso commentato dall’audioguida ma, tra le lingue parlate dal personale stesso, non c’è l’italiano.
Arrivata alla fine del percorso credo di capire (forse) che l’audioguida non descrive un quadro preciso della sala in questione, ma un ‘opera significativa del periodo dedicato al pittore, non necessariamente esposta in sala.
Terminata la visita avrei dovuto (forse), ricominciare da capo, senza audioguida.
Non ho particolari competenze in storia dell’arte o di questo pittore in particolare ma solo un interesse di tipo culturale, avevo già visitato durante un precedente viaggio, il museo di Picasso a Malaga e qualcosa, nell’insieme della mostra, l’ho colto ugualmente.
L’edificio invece è particolarmente bello e interessante.
Si tratta di cinque sedi del museo, ricavate da altrettanti palazzi di epoca gotica, nel quartiere de La Ribera che, con una recente ristrutturazione, sono stati collegati tra loro, creando un grande spazio espositivo.
Le foto si riferiscono solamente all’ingresso, le sale si sviluppano in più piani e in vari interni, intersecati tra loro.





Per raggiungere il centro di Barcellona, scegliamo di usare un taxi tra quelli in fila sotto nave.
Da qualche anno la città di Barcellona ha riorganizzato il traffico interno dei mezzi pubblici, rendendo disponibili, oltre alla metropolitana, solo percorsi prestabiliti per i taxi. I bus rimangono lontani dal centro e si fermano in un grande parcheggio verso il mare, dove si deve fermare anche la navetta Costa.
Dal parcheggio si raggiunge a piedi la “Statua di Colombo”, posta all’inizio della rambla che, attraversando il cuore della città, costituisce un riferimento che va dal porto antico fino alla Plaça de Catalunya.
Per evitare un lungo percorso a piedi e dedicarci invece alla zona che si sviluppa attorno a Plaça de Catalunya, abbiamo ritenuto più agevole raggiungere il museo in taxi, per poi successivamente e con facilità raggiungere la zona di nostro interesse.
Il tassista ci lascia nei pressi del Museo di Picasso, indicandoci la direzione da prendere.
Non ho prenotato l’ingresso da casa perché, con la prenotazione on-line, è necessario indicare un orario preciso ed avevo osservato, in precedenti esperienze che nel periodo di media/bassa stagione da noi scelto per i viaggi, di solito non si incontrano code alle casse.
Raggiungiamo l’edificio e non ci sono problemi all’entrata, scelgo l’audioguida per seguire più facilmente il percorso.
Apparentemente facile da usare, basta inserire i numeri delle sale, la narrazione dell’audioguida inizia con la descrizione di un quadro che non vedo in sala, ogni volta quindi mi focalizzo nella ricerca del quadro raccontato, perdendo di vista la comprensione del resto della sala e così di seguito per tutto il percorso.
Questo fatto mi distrae dalla mostra stessa.
Vorrei chiedere al personale presente, come è organizzato il percorso commentato dall’audioguida ma, tra le lingue parlate dal personale stesso, non c’è l’italiano.
Arrivata alla fine del percorso credo di capire (forse) che l’audioguida non descrive un quadro preciso della sala in questione, ma un ‘opera significativa del periodo dedicato al pittore, non necessariamente esposta in sala.
Terminata la visita avrei dovuto (forse), ricominciare da capo, senza audioguida.
Non ho particolari competenze in storia dell’arte o di questo pittore in particolare ma solo un interesse di tipo culturale, avevo già visitato durante un precedente viaggio, il museo di Picasso a Malaga e qualcosa, nell’insieme della mostra, l’ho colto ugualmente.
L’edificio invece è particolarmente bello e interessante.
Si tratta di cinque sedi del museo, ricavate da altrettanti palazzi di epoca gotica, nel quartiere de La Ribera che, con una recente ristrutturazione, sono stati collegati tra loro, creando un grande spazio espositivo.
Le foto si riferiscono solamente all’ingresso, le sale si sviluppano in più piani e in vari interni, intersecati tra loro.


