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Addio ai cavi d'ormeggio?

Rodolfo

Super Moderatore
La Trelleborg AB una azienda d'ingegneria svedese, propone sul mercato il suo Auto Moor, un sistema di ormeggio che non utilizza più i tradizionali cavi.
Un sistema con tanti aspetti positivi rispetto ai cavi.

Lo vedremo in esercizio?

 
sopra un piccolo video,come funzionano,mah non saprei una nave da crociera ha una superfice velica immensa quando il vento spinge ad allargare non saprei proprio la tenuta.
 
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Reactions: Urs
dovrebbero essere in numero sufficente, in definitiva sono elettromagneti, se avviene un black out perdono la presa ?
 
Ultima modifica:
Bella invenzione. Occorrerebbe testarla per un pò di tempo, anche in condizioni meteo al limite, e verificare "sul campo" l'efficacia.
Nulla di nuovo. 50/60 anni fa un vaporetto del servizio pubblico fu dotato di una elettrocalamita e messo in servizio per prova nel Canale della Giudecca su due approdi appositamente attrezzati.
La prova non ebbe il risultato sperato per via del moto ondoso e il sistema abbandonato.
 
Credo che gli scafi dovrebbero essere modificati/rinforzati nei punti di collegamento con il sistema di terra.
 
In Nord Europa nel porto di Rotterdam ci sono già delle banchine con questo sistema per il momento utilizzate solo per le navi da carico. Addirittura si vuole sperimentare un sistema per dare corrente alle navi tramite elettromagnetismo come accade oggi nelle ricariche dei telefoni ma è tutto in via sperimentale
 
Ho visto ora questo topic
La prima cosa che mi viene in mente è l'enorme escursione che ha la nave a causa della marea, soprattutto nei porti del nord.
Sicuramente avranno previsto una soluzione ma nel sito della ditta non ho trovato riferimenti.
 
Bisogna vedere anche quanto viene a costare e quanto consuma, alla fine gli armatori più che la praticità guardano ai costi e se questi superano quelli del personale impiegato ad ormeggiare e materiale vario la vedo dura.
Inoltre come ha detto @essepi2
Credo vadano modificati/rinforzati anche gli scafi, le sovrastrutture non sono così robuste come le zone sotto la linea di galleggiamento.
E la resistenza alla trazione non è detto sia pari a quella alla pressione.
Certo che se si inventasse uno standard, appositi punti di aggancio su tutte le navi e bracci mobili nei porti trasformerebbero le manovre di ormeggio in una scena alla Star Trek.
E la tecnologia volendo c'è, se SpaceX acchiappa razzi di 120 metri al volo.
 
E con le navi mercantili dove la differenza tra opera viva e morta può variare, in funzione del carico, anche di una decina di metri, quale è la differenza strutturale?
 
Bisogna vedere anche quanto viene a costare e quanto consuma, alla fine gli armatori più che la praticità guardano ai costi e se questi superano quelli del personale impiegato ad ormeggiare e materiale vario la vedo dura.
Inoltre come ha detto @essepi2
Credo vadano modificati/rinforzati anche gli scafi, le sovrastrutture non sono così robuste come le zone sotto la linea di galleggiamento.
E la resistenza alla trazione non è detto sia pari a quella alla pressione.
Certo che se si inventasse uno standard, appositi punti di aggancio su tutte le navi e bracci mobili nei porti trasformerebbero le manovre di ormeggio in una scena alla Star Trek.
E la tecnologia volendo c'è, se SpaceX acchiappa razzi di 120 metri al volo.
Tieni conto che una porta container da 350-400 metri (come quelle di MSC) per le fasi di ormeggio ha bisogno di non meno di 2 rimorchiatori (che hanno un costo bello consistente) con un sistema di ormeggio semi automatico con i magneti che prendono la nave e la portano in banchina sai che risparmio per l'armatore
 
Tieni conto che una porta container da 350-400 metri (come quelle di MSC) per le fasi di ormeggio ha bisogno di non meno di 2 rimorchiatori (che hanno un costo bello consistente) con un sistema di ormeggio semi automatico con i magneti che prendono la nave e la portano in banchina sai che risparmio per l'armatore
Beh ma quei sistemi servono solo alla fine per sostituire le cime di ormeggio, non è che possono prendere e manovrare la nave, i rimorchiatori continuerebbero ad essere indispensabili con le navi cargo che han tutte limitate capacità di manovra.
 
La cosa potrebbe essere funzionale ma secondo me, oltre ai vantaggi di funzionalità operativa, velocità di ormeggio e sicurezza, potrebbero esserci dei svantaggi come l'alto costo iniziale, la dipendenza dall'energia o la manutensione specializzata. Inoltre visto che le navi da crociera sono molto grandi e alte, servirebbe un numero maggiore di punti di fissaggio per far fronte a venti molto forti.
 
Perché i cavi costano poco? E nel maneggio, intemperie, sforzi perdono la loro capacità di carico e devono essere sostituiti.
 
L'idea può essere valida ci sono però alcuni punti che mi lasciano perplesso.
Mi pare di aver capito che l'apparecchiatura funzioni come una ventosa, creando una depressione e agganciando lo scafo. Noi qualcosa di molto simile la usavamo per movimentare le lastre di vetro, sei metri per 3.20, già negli anni settanta e il sistema funzionava molto bene.
Ma il vetro è liscio, uniforme e non è soggetto ad alcuna sollecitazione.
Lo scafo di una nave, per quel che ne so, è una struttura piuttosto differenziata, ma, soprattutto, sottoposta a costanti variazioni come vento e maree.
È chiaro che mettendo tanti apparecchi si distribuisce lo sforzo e quindi, rispetto alla tradizionale bitta, il carico unitario dovrebbe essere inferiore.
Tutto è fattibile, al momento abbiamo un renderne, vedremo in futuro.
Di certo se riescono ad ottimizzare tutto, l'idea è valida.
 
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