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A spasso nel Mar Baltico

8 settembre

Arriviamo in Polonia, a Gdynia e ci accoglie un cielo plumbeo ma nel giro di un paio d’ore ecco che tutto si rasserena e si apre un’altra splendida e calda giornata.
Anche qui vediamo diverse navi militari mentre ci avviciniamo al porto....

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Siamo stati a Danzica con l’escursione MSC per avere una guida che ci raccontasse della città ma per chi volesse fare in autonomia c’è la possibilità dei taxi che si trovano appena usciti dalla nave ma anche appena fuori dal porto e che offrono tour.

Oppure, sempre appena usciti dal porto, si trova una fermata degli autobus che arrivano alla stazione e da lì si prende il treno (una sorta di metro di superficie) che ha frequenza ogni 10 minuti.

La guida ci ha parlato della “tripla città” in quanto Gdynia, Sopot e Danzica si susseguono senza soluzione di continuità. Hanno amministrazioni distinte ma, per esempio, il sistema di trasporto pubblico è in comune.

La città di Gdynia era un piccolo villaggio fino al 1921 quando sono stati costruiti i primi palazzi e il porto. Nel 1939 è stata occupata dai Tedeschi che sono stati scacciati con la sconfitta nella seconda guerra mondiale. Al dopoguerra e al periodo socialista si deve la maggior parte delle costruzioni che ancora oggi si vedono. E’ perciò una città “moderna” caratterizzata da grandi palazzi in stile sovietico.

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Attraversata Gdynia si passa attraverso Sopot. Qui le case sono decisamente differenti, piccole ville immerse nel verde. Passiamo lungo la strada interna poiché per gli autobus non è possibile percorrere la strada costiera che percorre tutto il lungomare. Dagli inizi del 1900 Sopot è una importante stazione turistico-balneare ed è sede di un importante festival della canzone: l’alter ego Polacco del Festival di Sanremo.

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Si attraversano zone boscose e con piccoli ruscelli..

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Arriviamo, quindi, ad Oliwa, quartiere periferico di Danzica dove sorge una famosa cattedrale costruita dai Certosini. Il nome Oliwa ( Oliva) è stato dato proprio in onore dell’ordine cistercense che ha per simbolo un olivo.

La prima chiesa fu costruita nel 1178 in legno e fu poi sostituita da una chiesa romanica in mattoni nel 1224.

Poco più di un secolo dopo e poi nuovamente nel 1577 la chiesa, che era già stata costruita in stile gotico, viene distrutta da due incendi.

La chiesa che vediamo ora risale al 1587.

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Si accede alla chiesa attraverso un portale del XVIII secolo e passando sotto il balcone del coro che ospita lo spettacolare organo settecentesco.

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L’abside ospita il presbiterio e l’altare; tutto attorno al presbiterio si può percorrere una galleria (deambulatorio) dove sono presenti diversi altari e una splendida Madonna con bambino.

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L’immagine più sacra e venerata è quella della Nostra Signora di Oliva: installata su un piccolo altare portatile che nel XVIII secolo si era soliti portare in processione. L’altare e l’abito di Maria e del Bambino sono in argento e oro e le corone sono adornate con pietre preziose.

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L’attrazione principale è l’organo che contiene 7876 canne e 101 registri, può riprodurre diversi suoni della natura come fruscii di foglie o cinguettii, si dice che possa addirittura riprodurre la voce umana. E’ adornato con angeli che recano trombe e d altri strumenti a fiato che si muovono quando l’organo viene suonato. Ogni giorno vengono eseguiti brevi concerti per i turisti e anche noi abbiamo potuto assistere ad uno di questi.

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Uscendo da una porta laterale siamo passati accanto alla chiesa di San Giacomo che però non abbiamo potuto visitare.

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Risaliti sull’autobus ci siamo diretti verso il centro di Danzica che in Polacco viene chiamata Gdańsk. Sia Gdansk che Gdynia hanno il nome che inizia per “Gd” che indica “palude”; infatti entrambe le città sono sorte su terreni acquitrinosi e le falde acquifere sono molto superficiali e questo è il motivo per il quale Danzica non ha una metropolitana sotterranea.

La nascita di Danzica viene fatta risalire al X secolo con la costruzione di un castello attorno al quale crebbe la città che venne riconosciuta come tale nel 1224 e battezzata Gdansk. Divenne uno dei principali porti commerciali del Baltico diventando parte della lega anseatica. Nel corso dei secoli visse vicende alterne con periodi di crescita esponenziale e periodi bui come durante la Guerra dei Trent’anni (1618-1648), la grave epidemia di peste bubbonica (1709) o l’assedio da parte delle truppe Napoleoniche nel 1807.

Nel 1871 entrò a far parte dell’impero tedesco ma dopo la sconfitta dei tedeschi nella prima guerra mondiale le potenze alleate, nel Trattato di Versailles del 1919, decisero di creare la Città Libera di Danzica (governata da un commissario nominato dalla Società delle Nazioni) che comprendeva la città, il porto, e un piccolo territorio circostante.

I tedeschi tornarono a rivendicare i loro diritti sulla città libera di Danzica nel 1939 chiedendo alla Polonia di cederla alla Germania. Il rifiuto da parte del governo polacco fu il motivo dell’inizio della seconda guerra mondiale e il 1 settembre 1939 iniziò l’invasione della Polonia proprio dal porto di Danzica. I dissidenti Polacchi e i cittadini ebrei vennero deportati nei campi di concentramento dove ne morirono circa 65000.

La città fu pesantemente bombardata e poi incendiata dalle truppe alleate nel marzo del 1945 e ne risultò praticamente totalmente distrutta.

La ricostruzione ripartì solo negli anni ’50 poiché venne data la precedenza alla ricostruzione di Varsavia. Il centro storico è stato quasi del tutto ricostruito come era in origine. L’unica differenza è che le case, che una volta avevano una profondità di circa 30 metri e al loro interno avevano cortili, sono state ricostruite con una lunghezza inferiore e i cortili sono diventati piccole piazze o giardini.
 
Alcune immagini scattate durante il tragitto che ci ha portato a passare in prossimità del porto di Danzica e vicino alla sede di Solidarnosc, il sindacato guidato da Lech Walesa a partire dal 1980.

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Qui si trova anche il monumento che ricorda i 42 operai dei cantieri navali caduti, uccisi durante gli scioperi del 1970 in conseguenza di un improvviso aumento dei prezzi degli alimentari e di altri beni di consumo. Questo monumento costituito da 3 grandi croci è stato innalzato nel 1980 a seguito di un accordo tra il governo polacco e solidarnosc.
 
Alcuni palazzi di Danzica e la stazione centrale della città.

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Ma ecco che stiamo arrivando al centro storico...... (Continua...)
 
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