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), solo che questa volta, vista la breve durata dell’ escursione stessa, avrebbero anche potuto diminuire i tempi di fermata, invece ci siamo “ cuccati” una bella ora e mezza dentro questa fabbrica, calcolando poi il viaggio di andata e ritorno al porto, all’ interno del Parco Buddista ci siamo stati si e no un paio d’ore. Fatto tutto di corsa, dovendo pure saltare la visita al Tempio per mancanza di tempo. Ci siamo infatti trovati a dover scegliere su cosa rinunciare. Il Parco si percorreva sia a piedi che con il trenino, vista però la sua grandezza, 50kmq, noi dovevamo per forza di cose muoverci con il trenino, dove vi erano file lunghissime. La guida è riuscita dopo un po’ di peripezie a bloccarci un trenino facendoci saltare la fila di dove iniziavano il giro, poi però se avessimo voluto fermarci al Tempio, lui non sarebbe più riuscito a fermare un altro trenino vuoto e il tempo che avremmo perso per riprenderlo ci avrebbe fatto saltare la fermata per vedere Madre Buddha. Tutti d’accordo abbiamo quindi deciso di proseguire e fare l’unica fermata per vedere Madre Buddha e poter avere un po’ di tempo libero in quella zona. Meno male che in quei luoghi non ci si riesce ad arrabbiarsi più di tanto, quelle sensazioni di calma e serenità di avvolgono in ogni istante, e ti fanno apprezzare al meglio tutto ciò che ti circonda, anche se visto in velocità
. Se un giorno ritornassi a Sanya ci ritornerei, per me è veramente un Parco che merita di essere visto, anche se magari per poco tempo, ma vale ogni minuto trascorso al suo interno..
Il tempo scorreva veramente troppo in fretta, sarà stato il fascino di questi luoghi ? Ogni sera, mentre passeggiavamo sui ponti di C.Classica, ascoltando il silenzio della notte, sentendo sulla pelle il saluto del mare che dolcemente ci accompagnava alla scoperta di questi luoghi, così diversi da quelli finora a noi conosciuti, ripensiamo a quanto visto fino ad allora, e ogni volta ci ripetevamo sempre la stessa frase “ Speriamo un giorno di poterci ritornare… “

Tantissime cose... tantissime cose...sono luoghi che meritano di essere visti almeno una volta e stai pur certo che tornerai a casa con un bagaglio di sensazioni enorme e con tante tante domande...Viene da pensare tante cose..




Ciao Manlio, non so cosa pensare per quello che potrebbe succedere in una città come Hong Kong un domani, quello che ho potuto vedere è che tutto sembra un passo avanti a noi, c'è questo conflitto di immagine di Templi in mezzo ai grattacieli, ma lo spirito della tradizione è ancora molto vivo, non ho riscontrato la frenesia che mi sarei immaginata di trovare in una grande città come questa, ora come ora trovo difficile credere che la megacittà diventi la regola, è ciò che si respira in quei luoghi che la fa sentire diversa anche se, passeggiando lungo alcune vie, fai fatica a scorgere il cielo da quanti grattacieli ci sono attorno e hai un senso di soffocamento...Io ancora non riesco a definire cosa mi sono portata a casa di queste città, al momento sono una serie di sensazioni mai provate prima. Ho difficoltà a spiegare perchè non ho ancora trovato dei termini che soddisfino l'insieme di cose...

La mattina del 05 maggio, sempre intorno alle ore 8.00, arriviamo a Keelung, sull’ isola di Taiwan.
La città ci accoglie con una leggera pioggerellina e sinceramente la giornata non sembra proprio delle migliori. Ma la tempo non si comanda, nel giro di qualche ora, si fa largo fra le nuvole un bel sole e rischiara il cielo.
Qui abbiamo scelto l’escursione 6357 “ Città di Taipei e Taipei 101 “ , anche in questo caso il giorno prima ci aveva contattato l’ufficio escursioni, ma in questo caso l’escursione si sarebbe potuta anche svolgere in russo che tanto non l’avremo cambiata, dovevamo entrare nel secondo grattacielo più alto al mondo,il Taipei 101, e provare l’ebrezza dell’ ascensore da guiness dei primati. E così la facciamo in lingua francese.


